INTERROGAZIONE URGENTE EX ART.53
PREMESSO
che dal sito del Comune di Roma è possibile apprendere che
in data 1 marzo 2013 la
Giunta Capitolina ha approvato la variante urbanistica
necessaria a far partire il progetto di riqualificazione di Ostia e del suo lungomare
(waterfront di Roma);
che nel medesimo sito non vi è traccia alcuna della delibera, né della variante approvata;
che in data 21 marzo 2013 si è tenuta presso il Municipio XIII una Commissione Urbanistica, presieduta dal Consigliere Sergio Pannacci, per l’espressione di parere sulla proposta di delibera nr.26, (waterfront di Roma);
che la proposta di delibera nr.26 non risulta pervenuta in alcuno degli altri 18 Municipi di Roma Capitale come in realtà dovrebbe essere trattandosi di una delle Grandi Opere Strategiche che insiste sul litorale che, giova ricordarlo, non è del solo XIII Municipio ma dell’intero Comune di Roma (il mare è di tutti i romani);
che la documentazione presente sul sito della partecipazione è fortemente carente, mancando all’appello ben 49 documenti e che, se è vero che non è obbligatorio per legge inserire on-line tutti i documenti, sarebbe stato se non altro opportuno farlo per il principio della trasparenza, e che comunque è obbligatorio per legge rendere disponibile l’intera documentazione per pubblica consultazione presso il Municipio XIII. Si sottolinea dunque che si è avviato il processo partecipativo on-line il 6 marzo ma alla data del 23 marzo l’intera documentazione non è di fatto ancora disponibile.
che, come riferito nella sopracitata Commissione Urbanistica del 21.03.2012 dall’Arch. Crisostomi, Dirigente dell’Ufficio Programmazione Grandi Opere Strategiche di Roma Capitale ed incaricata del Progetto Litorale di Roma, in relazione alla risistemazione delle complanari della via Cristoforo Colombo, solo una piccola parte del finanziamento è a carico del “progetto waterfront” mentre tutta la gran parte restante sarà finanziata da lottizzazioni convenzionate che preludono ad ulteriori colate di cemento;
che per quanto concerne gli stabilimenti balneari, definiti nel documento “servizio pubblico di livello urbano”, si rappresenta che la legge li definisce "attività turistiche" e che pertanto sono soggetti ad un carico urbanistico molto più basso di quello contemplato nel documento;
CONSIDERATO
che la delibera in oggetto, pur riferendosi al “waterfront”, in effetti non contempla affatto la risistemazione del lungomare vero e proprio né gli stabilimenti balneari e nemmeno il risanamento delle spiagge e la loro completa apertura agli utenti;
che l’assessore all’Urbanistica Marco Corsini, proponente della delibera ha dichiarato che “Il progetto s’inserisce nel più generale disegno del secondo polo turistico di Roma e assume un’importanza strategica enorme nella sfida ricettiva del nuovo millennio. L’obiettivo è il recupero edilizio e architettonico di un’area dal pregio storico e turistico inestimabile, afflitta da troppi anni di scarsa qualità e di poca attenzione, mal supportata da un carente sistema infrastrutturale. La proposta nel definire nuove e razionali funzioni urbanistiche, non disgiunte dalle irrinunciabili esigenze di tutela ambientale, mira a fare di Ostia un vero e proprio punto di eccellenza della Capitale”.
che il citato Assessore Corsini, nel preannunciare la fase di partecipazione dei cittadini al progetto, con le assemblee pubbliche nel cui corso saranno raccolte “tutte le indicazioni utili a migliorare l’idea di partenza” ha concluso: “Roma avrà un suo nuovo waterfront, un grande valore aggiunto che le restituirà quella connotazione di ‘città di mare’ che sembrava persa; e che già altre grandi città europee hanno con successo recuperato”.
che, se si definisce Roma “città di mare” non si comprende perché dai pareri sulla proposta di delibera siano stati esclusi gli altri Municipi che compongono la “città di mare”;
che dall’esame della proposta di delibera emerge chiaramente che si sta per scaricare sul XIII Municipio una colata di cemento pari ad oltre un milione di metri cubi di cui il 19% di edilizia privata;
che nel medesimo sito non vi è traccia alcuna della delibera, né della variante approvata;
che in data 21 marzo 2013 si è tenuta presso il Municipio XIII una Commissione Urbanistica, presieduta dal Consigliere Sergio Pannacci, per l’espressione di parere sulla proposta di delibera nr.26, (waterfront di Roma);
che la proposta di delibera nr.26 non risulta pervenuta in alcuno degli altri 18 Municipi di Roma Capitale come in realtà dovrebbe essere trattandosi di una delle Grandi Opere Strategiche che insiste sul litorale che, giova ricordarlo, non è del solo XIII Municipio ma dell’intero Comune di Roma (il mare è di tutti i romani);
che la documentazione presente sul sito della partecipazione è fortemente carente, mancando all’appello ben 49 documenti e che, se è vero che non è obbligatorio per legge inserire on-line tutti i documenti, sarebbe stato se non altro opportuno farlo per il principio della trasparenza, e che comunque è obbligatorio per legge rendere disponibile l’intera documentazione per pubblica consultazione presso il Municipio XIII. Si sottolinea dunque che si è avviato il processo partecipativo on-line il 6 marzo ma alla data del 23 marzo l’intera documentazione non è di fatto ancora disponibile.
che, come riferito nella sopracitata Commissione Urbanistica del 21.03.2012 dall’Arch. Crisostomi, Dirigente dell’Ufficio Programmazione Grandi Opere Strategiche di Roma Capitale ed incaricata del Progetto Litorale di Roma, in relazione alla risistemazione delle complanari della via Cristoforo Colombo, solo una piccola parte del finanziamento è a carico del “progetto waterfront” mentre tutta la gran parte restante sarà finanziata da lottizzazioni convenzionate che preludono ad ulteriori colate di cemento;
che per quanto concerne gli stabilimenti balneari, definiti nel documento “servizio pubblico di livello urbano”, si rappresenta che la legge li definisce "attività turistiche" e che pertanto sono soggetti ad un carico urbanistico molto più basso di quello contemplato nel documento;
CONSIDERATO
che la delibera in oggetto, pur riferendosi al “waterfront”, in effetti non contempla affatto la risistemazione del lungomare vero e proprio né gli stabilimenti balneari e nemmeno il risanamento delle spiagge e la loro completa apertura agli utenti;
che l’assessore all’Urbanistica Marco Corsini, proponente della delibera ha dichiarato che “Il progetto s’inserisce nel più generale disegno del secondo polo turistico di Roma e assume un’importanza strategica enorme nella sfida ricettiva del nuovo millennio. L’obiettivo è il recupero edilizio e architettonico di un’area dal pregio storico e turistico inestimabile, afflitta da troppi anni di scarsa qualità e di poca attenzione, mal supportata da un carente sistema infrastrutturale. La proposta nel definire nuove e razionali funzioni urbanistiche, non disgiunte dalle irrinunciabili esigenze di tutela ambientale, mira a fare di Ostia un vero e proprio punto di eccellenza della Capitale”.
che il citato Assessore Corsini, nel preannunciare la fase di partecipazione dei cittadini al progetto, con le assemblee pubbliche nel cui corso saranno raccolte “tutte le indicazioni utili a migliorare l’idea di partenza” ha concluso: “Roma avrà un suo nuovo waterfront, un grande valore aggiunto che le restituirà quella connotazione di ‘città di mare’ che sembrava persa; e che già altre grandi città europee hanno con successo recuperato”.
che, se si definisce Roma “città di mare” non si comprende perché dai pareri sulla proposta di delibera siano stati esclusi gli altri Municipi che compongono la “città di mare”;
che dall’esame della proposta di delibera emerge chiaramente che si sta per scaricare sul XIII Municipio una colata di cemento pari ad oltre un milione di metri cubi di cui il 19% di edilizia privata;
CONSIDERATA
La palese inutilità della proposta di delibera 26 e la sua
illegittimità qualora fosse priva dei previsti pareri dei 19 Municipi in cui si
articola Roma Capitale.
SI INTERROGA
L’Onorevole Sindaco di Roma per conoscere:
• Quando gli uffici intendano mettere a disposizione dei cittadini la delibera “fantasma”, c.d. proposta di delibera nr.26, risultata assente ed introvabile fra i documenti consultabili on line sul sito di Roma Capitale;
• Quando l’Onorevole Sindaco intenda inviare a tutti i Municipi di Roma Capitale la proposta di delibera per l’acquisizione del previsto parere in considerazione del fatto che l’argomento oggetto della delibera è “il mare di Roma”;
• se gli stabilimenti balneari sono considerate dall’Amministrazione Capitolina “attività turistiche” oppure “servizi pubblici di livello urbano”;
• come dichiarato più volte dall’Onorevole Sindaco "Il problema è innanzitutto di soldi. Noi le cose che lei indica vogliamo farle e le faremo. E le faremo grazie al Waterfront che sarà un volano economico che porterà soldi soprattutto per Ostia, per la sua viabilità ed anche per la ferrovia Roma-Lido". (http://ostia.romatoday.it/gianni-alemanno-waterfront-idroscalo-intervista.html). Nel progetto si prefigura quindi un investimento ingente in project-financing. Si vuole quindi conoscere se i forti introiti di cui parla l’Onorevole Sindaco Alemanno saranno vincolati ad un utilizzo nel XIII Municipio oppure ne beneficerà l’intera città e se dunque si può immaginare di impiegare parte di questi introiti in opere pubbliche.
• Poiché i processi partecipativi sono aperti a tutti i cittadini romani, se tutti i cittadini possono prendere visione della documentazione completa di tutti gli allegati, nonché per conoscere dove e quando essa sarà disponibile.
• Quando l’Onorevole Sindaco immagina di poter iniziare a finanziare opere pubbliche ben più importanti per il risanamento ed il rilancio del litorale quali l'ampliamento della via del Mare, l'abbattimento dell'orribile “lungomuro” di Ostia Lido, il risanamento delle spiagge e la revisione delle concessioni degli stabilimenti balneari, tutti inspiegabilmente esclusi dal progetto di waterfront.
• quando intenda ritirare la delibera fantasma, la nr.26, e in subordine, quando ritiene opportuno predisporre una analoga delibera da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Capitolina in considerazione dell’enorme quantitativo di metri cubi che si intende edificare in una delle aree più pregiate della Capitale.
SI INTERROGA
L’Onorevole Sindaco di Roma per conoscere:
• Quando gli uffici intendano mettere a disposizione dei cittadini la delibera “fantasma”, c.d. proposta di delibera nr.26, risultata assente ed introvabile fra i documenti consultabili on line sul sito di Roma Capitale;
• Quando l’Onorevole Sindaco intenda inviare a tutti i Municipi di Roma Capitale la proposta di delibera per l’acquisizione del previsto parere in considerazione del fatto che l’argomento oggetto della delibera è “il mare di Roma”;
• se gli stabilimenti balneari sono considerate dall’Amministrazione Capitolina “attività turistiche” oppure “servizi pubblici di livello urbano”;
• come dichiarato più volte dall’Onorevole Sindaco "Il problema è innanzitutto di soldi. Noi le cose che lei indica vogliamo farle e le faremo. E le faremo grazie al Waterfront che sarà un volano economico che porterà soldi soprattutto per Ostia, per la sua viabilità ed anche per la ferrovia Roma-Lido". (http://ostia.romatoday.it/gianni-alemanno-waterfront-idroscalo-intervista.html). Nel progetto si prefigura quindi un investimento ingente in project-financing. Si vuole quindi conoscere se i forti introiti di cui parla l’Onorevole Sindaco Alemanno saranno vincolati ad un utilizzo nel XIII Municipio oppure ne beneficerà l’intera città e se dunque si può immaginare di impiegare parte di questi introiti in opere pubbliche.
• Poiché i processi partecipativi sono aperti a tutti i cittadini romani, se tutti i cittadini possono prendere visione della documentazione completa di tutti gli allegati, nonché per conoscere dove e quando essa sarà disponibile.
• Quando l’Onorevole Sindaco immagina di poter iniziare a finanziare opere pubbliche ben più importanti per il risanamento ed il rilancio del litorale quali l'ampliamento della via del Mare, l'abbattimento dell'orribile “lungomuro” di Ostia Lido, il risanamento delle spiagge e la revisione delle concessioni degli stabilimenti balneari, tutti inspiegabilmente esclusi dal progetto di waterfront.
• quando intenda ritirare la delibera fantasma, la nr.26, e in subordine, quando ritiene opportuno predisporre una analoga delibera da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Capitolina in considerazione dell’enorme quantitativo di metri cubi che si intende edificare in una delle aree più pregiate della Capitale.
F.TO On. Giulio Pelonzi
Vicepresidente della Commissione Cultura, Sport e Politiche
Giovanili e membro delle Commissioni Politiche Sociali, Turismo e Sicurezza sul
Lavoro del Comune di Roma
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