Si è tenuto ieri, martedì 23 luglio, il secondo incontro sul tema erosione del
Lungomare di Roma Capitale dopo quello del 2 luglio scorso (LINK)
Presenti all'incontro l'ARDIS con l’Ing. Paolo Lupino (Dirigente Area Difesa della Costa) per gli interventi straordinari a difesa della costa e i balneari, con il Pres. Regionale FIBA/Confesercenti, Ruggero Barbadoro, il Pres. SIB Lazio, Fabrizio Fumagalli, e Assobalneari Roma, che, insieme al Comune di Roma, devono garantire la manutenzione ordinaria.
Per quanto riguarda il Comune, l'Assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo, e l’Assessore al Litorale, Antonio Caliendo, hanno confermato pieno sostegno al Tavolo Partecipato sul Waterfront di Roma Capitale mediante comunicazione scritta. (La lettera del Prof Caudo è visibile al seguente LINK)
Cinque le parole chiave emerse nel corso del dibattito sulle quali impostare da oggi in poi il problema dell'erosione:
Presenti all'incontro l'ARDIS con l’Ing. Paolo Lupino (Dirigente Area Difesa della Costa) per gli interventi straordinari a difesa della costa e i balneari, con il Pres. Regionale FIBA/Confesercenti, Ruggero Barbadoro, il Pres. SIB Lazio, Fabrizio Fumagalli, e Assobalneari Roma, che, insieme al Comune di Roma, devono garantire la manutenzione ordinaria.
Per quanto riguarda il Comune, l'Assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo, e l’Assessore al Litorale, Antonio Caliendo, hanno confermato pieno sostegno al Tavolo Partecipato sul Waterfront di Roma Capitale mediante comunicazione scritta. (La lettera del Prof Caudo è visibile al seguente LINK)
Cinque le parole chiave emerse nel corso del dibattito sulle quali impostare da oggi in poi il problema dell'erosione:
1) non esiste solo la spiaggia emersa, ma anche quella
sommersa da difendere (i fondali nei primi 10
metri)
2) l'erosione, seppur in parte dovuta al mancato apporto del Tevere (peggiorato
dalla presenza della diga di Corbara), è dovuta anche alle opere antropiche sul
Litorale (moli, porti, opere di difesa, livellamento degli arenili) e ad una
mancata programmazione della manutenzione (servono ogni anno, in funzione delle
scelte sulla difesa costiera adottate, quantitativi di sabbia che oscillano dai
50 ai 100 mila mc/anno)
3) gli interventi devono essere coordinati e non si devono più ripetere situazioni in cui, per esempio, vengono realizzati i pennelli ad Ostia Ponente senza ripascimento o si proceda, come ad Ostia Levante, prima al ripascimento e poi a realizzare i pennelli (secondo quanto comunicato dall’ARDIS le opere dovrebbero partire a settembre/ottobre 2013)
4) il Lazio è all'avanguardia in Italia per le opere di ripascimento, ritenute per ora dalla Regione le uniche in grado di fornire una soluzione (seguono Veneto ed Emilia Romagna)
5) il bilancio tra arretramento e avanzamento del Litorale laziale è in positivo, ma ancora si discute se la linea di spiaggia da prendere in considerazione sia quella del 1944 o successiva in quanto la dinamica in corso dell'erosione del delta del Tevere è molto complessa, paragonabile forse solo a quella del fiume Rodano.
3) gli interventi devono essere coordinati e non si devono più ripetere situazioni in cui, per esempio, vengono realizzati i pennelli ad Ostia Ponente senza ripascimento o si proceda, come ad Ostia Levante, prima al ripascimento e poi a realizzare i pennelli (secondo quanto comunicato dall’ARDIS le opere dovrebbero partire a settembre/ottobre 2013)
4) il Lazio è all'avanguardia in Italia per le opere di ripascimento, ritenute per ora dalla Regione le uniche in grado di fornire una soluzione (seguono Veneto ed Emilia Romagna)
5) il bilancio tra arretramento e avanzamento del Litorale laziale è in positivo, ma ancora si discute se la linea di spiaggia da prendere in considerazione sia quella del 1944 o successiva in quanto la dinamica in corso dell'erosione del delta del Tevere è molto complessa, paragonabile forse solo a quella del fiume Rodano.
I balneari hanno evidenziato la necessità di ridurre lo
scollamento e le divergenze tra gli operatori balneari e le realtà sociali impegnate sul territorio, in
quanto l’interesse comune è quello di avere uno sviluppo corretto, armonioso e concertato che
porti benessere a tutta la collettività. Si tratta
dunque di lavorare insieme per capire 'come'.
I balneari, che si sono definiti come coloro "che volgono le spalle alla città", non si ritengono infatti i soli beneficiari della lotta alla erosione.
I più critici, perché i più penalizzati, sono stati gli operatori balneari delle spiagge di Ostia ponente, che si ritengono danneggiate dal futuro ampliamento del porto e avvertono una differente attenzione da parte delle istituzioni, quasi fossero spiagge di serie B.
L'ARDIS, che ha puntualizzato di rappresentare la volontà dell’Assessore Regionale all’Ambiente Refrigeri, ha rimarcato l'alto contributo tecnico del tavolo sul tema erosione e l’importanza della partecipazione della cittadinanza attiva sul tema. Ha comunicato di aver avviato il Tavolo Tecnico per la difesa integrata della costa con il Municipio X. La prima riunione si è tenuta il 18 Luglio scorso con l’Assessore all’Ambiente, Marco Belmonte, e l’Assessore all’Urbanistica, Giacomina Di Salvo, che non hanno però ritenuto, nonostante la sollecitazione dell’ARDIS, di coinvolgere anche il Tavolo della Partecipazione sul Waterfront di Roma Capitale. L’ARDIS ha quindi comunicato quanto discusso il 18 Luglio con il Municipio X e quanto in programma.
Dunque, nel secondo incontro, non solo è emerso un quadro completo del problema dell'erosione, mai affrontato prima ad Ostia pubblicamente, ma sono emersi anche due nuove scenari. Primo, rendere la lotta all'erosione un obiettivo finalizzato alla ricchezza comune della città, accogliendo il contributo di tutti. Secondo, valutare nuove soluzioni per ottenere una 'spiaggia stabile', soluzioni che possono anche comprendere il ripascimento sommerso, programmi articolati per la manutenzione ordinaria, rivisitazione delle opere antropiche sulla linea di costa che ostacolano il trasporto dei sedimenti, nonché un utilizzo trasparente della sabbia dragata alla foce del porto turistico.
I balneari, che si sono definiti come coloro "che volgono le spalle alla città", non si ritengono infatti i soli beneficiari della lotta alla erosione.
I più critici, perché i più penalizzati, sono stati gli operatori balneari delle spiagge di Ostia ponente, che si ritengono danneggiate dal futuro ampliamento del porto e avvertono una differente attenzione da parte delle istituzioni, quasi fossero spiagge di serie B.
L'ARDIS, che ha puntualizzato di rappresentare la volontà dell’Assessore Regionale all’Ambiente Refrigeri, ha rimarcato l'alto contributo tecnico del tavolo sul tema erosione e l’importanza della partecipazione della cittadinanza attiva sul tema. Ha comunicato di aver avviato il Tavolo Tecnico per la difesa integrata della costa con il Municipio X. La prima riunione si è tenuta il 18 Luglio scorso con l’Assessore all’Ambiente, Marco Belmonte, e l’Assessore all’Urbanistica, Giacomina Di Salvo, che non hanno però ritenuto, nonostante la sollecitazione dell’ARDIS, di coinvolgere anche il Tavolo della Partecipazione sul Waterfront di Roma Capitale. L’ARDIS ha quindi comunicato quanto discusso il 18 Luglio con il Municipio X e quanto in programma.
Dunque, nel secondo incontro, non solo è emerso un quadro completo del problema dell'erosione, mai affrontato prima ad Ostia pubblicamente, ma sono emersi anche due nuove scenari. Primo, rendere la lotta all'erosione un obiettivo finalizzato alla ricchezza comune della città, accogliendo il contributo di tutti. Secondo, valutare nuove soluzioni per ottenere una 'spiaggia stabile', soluzioni che possono anche comprendere il ripascimento sommerso, programmi articolati per la manutenzione ordinaria, rivisitazione delle opere antropiche sulla linea di costa che ostacolano il trasporto dei sedimenti, nonché un utilizzo trasparente della sabbia dragata alla foce del porto turistico.
Non sono mancate le critiche. Oltre a quelle degli operatori
balneari delle spiagge di ponente, a lamentarsi sono stati anche gli operatori
del Borghetto dei Pescatori, intrappolati dall'ostruzione della foce
dell'omonimo canale. Per altro non sono neppure noti gli effetti sui fondali
degli ultimi ripascimenti, argomento che l'ARDIS ha stigmatizzato con la frase "nulla si crea, nulla si distrugge: da qualche
parte quella sabbia sarà pure finita".
Si chiude così il lavoro del Tavolo Partecipato sul
Waterfront di Roma Capitale prima della pausa estiva. A settembre sarà proprio
questa la sfida del Tavolo: introdurre il problema della difesa della costa
all'interno del nuovo Distretto Turistico Balneare appena approvato dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A breve saranno disponibili anche i filmati con tutti gli interventi.
A breve saranno disponibili anche i filmati con tutti gli interventi.
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